La scintilla. Da Tripoli a Sarajevo: come l’Italia provocò la prima guerra mondiale

La scintillaCon Sergio Valzania.

All’inizio di agosto del 1914 scoppia la prima guerra mondiale. L’Italia rimane estranea alle ostilità fino al 24 maggio 1915, ma le sue responsabilità in relazione al conflitto sono molto gravi e risalgono a qualche tempo prima. Nel 1911 l’Europa è infatti in un sostanziale equilibrio, lo sviluppo economico è tumultuoso e le grandi potenze hanno risolto quasi tutti i loro contrasti coloniali: l’unico elemento di instabilità viene dall’impero ottomano, il cui collasso porterebbe a conseguenze imprevedibili. In particolare è preoccupante laLa scintilla 1 situazione nei Balcani, dove i nazionalismi serbo, bulgaro, greco e rumeno aspirano a un riassetto generale della regione a spese dei territori appartenenti a Costantinopoli. Dopo oltre un quarantennio di pace fra le potenze del continente, è l’Italia che riapre la stagione dei conflitti, invadendo le province ottomane di Tripolitania e Cirenaica. Giolitti, indifferente ai problemi continentali, è alla ricerca di una vittoria militare di prestigio che taciti le opposizioni di destra e rifiuta ogni offerta di cessione di fatto dei territori avanzata da Costantinopoli, conservandone la sovranità nominale, sull’esempio dell’Egitto e dell’Algeria, da anni protettorati inglese e francese. Nasce così l’impresa di Libia, inutile e proditorio attacco all’impero ottomano.

Efemeridi & Spigolature 8

E lo Yemen? In Yemen, la situazione è confusa al punto che gli statunitensi sembrano aver sospeso le operazioni che conducevano per mezzo di droni contro i “santuari” jihadisti, mentre Sana’a è in mano agli sciiti. Il presidente Obama, che è in procinto di partire per la capitale saudita, Riad, dove renderà omaggio al defunto sovrano insieme con il successore Salman bin Abdulaziz al-Saud, ha l’aria di voler organizzare un consiglio volante di guerra. Attenti a non nominare il nome del jihad invano. In tutta la penisola arabica il bandolo della matassa sta nella fitna tra gli emiri sunniti e le popolazioni a maggioranza sciita. Ma questa notizia non tira l’acqua a nessun mulino e pertanto i media la tacciono, o per ignoranza o per malafede. Continua a leggere “Efemeridi & Spigolature 8”

Efemeridi & Spigolature 7

La volgarità del populismo – Nella politica italiana, si è sempre alla vigilia delle elezioni: e quasi non c’è parola dei nostri politici che non sia esplicita o implicita propaganda elettorale. Il che è del resto del tutto normale visto che il nostro ceto politico vive tutto di speranza di essere eletto e di paura di non venir confermato. Prendete le “necessarie riforme”: prima fra tutte quella elettorale. A chi servono da noi le riforme, se non a consolidare e perpetuare un’egemonia? Quelle proposte e sostenute dal premier Renzi sono tutte subordinate a una sua ipotesi (a mio avviso giusta): che cioè il suo potere non sarà mai sicuro se e finché egli, che governa senza aver mai ricevuto un mandato elettorale, non avrà stravinto una competizione elettorale. Per questo gli servirebbero due cose: che la minoranza del PD si facesse saltare i nervi e procedesse alla scissione che egli ardentemente auspica ma che non può né confessare né auspicare. Continua a leggere “Efemeridi & Spigolature 7”

Efemeridi & Spigolature 6

Fede e coraggio in Iraq – La fede, cari miei, è più forte del fanatismo e della violenza. Ho visto, pubblicate su vari giornali, le foto dei quasi 18 milioni di pellegrini sciiti che giovedì 11 dicembre scorso hanno raggiunto la città santa di Kerbala per la festa dell’Arbai, che segna la fine della quarantena di lutto per la morte dell’imam Hussein, nipote di Muhammad, santo e martire sciita fatto uccidere da un califfo sunnita damasceno nel VII secolo. Continua a leggere “Efemeridi & Spigolature 6”