Minima Cardiniana 340/1

Domenica 22 agosto 2021, San Fabrizio

EDITORIALE
RITORNO A DUMAS. “VENT’ANNI DOPO”: SIAMO PUNTO E A CAPO CON LA WAR ON TERROR?
Sembra ieri: eppure è una tragedia che a tutt’oggi è durata qualcosa di più di vent’anni, dall’autunno del 2001. Che il buon Dumas sia ancora una volta da citare, che si stia preparando un nuovo Vent’anni dopo? La causa almeno formalmente diretta di quel che allora accadde era stata la tragica giornata americana dell’11 settembre di quell’anno e il rifiuto opposto dal governo “talibano” (un termine che, letteralmente, significa “studentesco”) che allora guidava l’Afghanistan all’ultimatum del presidente statunitense George W. Bush jr., che gl’intimava di consegnargli lo sceicco saudita-yemenita Usama bin Laden, ritenuto – con non infondate riserve da parte di molti, come anche più tardi sarebbe energicamente emerso – il mandante e l’organizzatore del triplice (o quadruplice?) attentato aereo che aveva colpito gli States. Continua a leggere “Minima Cardiniana 340/1”

Minima Cardiniana 340/2

Domenica 22 agosto 2021, San Fabrizio

LUIGI G. DE ANNA
MORIRE A KABUL
Il titolo di questo articolo potrebbe sembrare ironico se non avesse direttamente toccato la mia famiglia. Che cosa sono morti a fare soldati e civili italiani e occidentali? Erano in Afghanistan solo per ottemperare all’ordine di Bush e Rumsfeld di occupare un Paese strategicamente importante per gli Stati Uniti. I Talebani non avevano nulla a che fare con le Twin Towers. Poi per venti anni si è parlato di difesa della civiltà, della libertà e dei diritti umani. Nei giorni scorsi il generale Marco Bertolini, già comandante in Afghanistan (parà del “Col Moschin”, comandante della Folgore, decorato di Croce al valor militare, rara onorificenza guadagnata sul campo) ha ammesso che la sconfitta è dovuta al mancato riconoscimento della cultura e delle tradizioni afghane. Continua a leggere “Minima Cardiniana 340/2”

Minima Cardiniana 325/5

Domenica 2 maggio 2021
Domenica IV dopo Pasqua, Cantate

AFGHANISTAN. VENT’ANNI DOPO L’AGGRESSIONE, LA TRAGEDIA CONTINUA
Anzitutto, onore alla fiera e libera gente dell’Afghanistan. Nei millenni, nessuno è mai riuscito a piegare questi sobri, coraggiosi montanari: né Alessandro Magno, né gli inglesi, né i russi, tantomeno gli statunitensi e i loro alleati-ascari, fra i quali purtroppo (sotto la solita, ridicola e odiosa coperta dell’ipocrita “italiani-brava-gente”) abbiamo avuto la vergogna di esserci anche noialtri italiani; che anzi siamo stati fra i meno critici e i più servili. Ora, si sta svolgendo sotto i nostri occhi quello che è un ulteriore atto della sceneggiata della “esportazione della democrazia” e della “guerra umanitaria” trasformatasi in “occupazione umanitaria”. I media non ne parlano volentieri e hanno peraltro ordine di metter la sordina a tutto quel che riguarda le notizie che da lì provengono: oltre la litania della “condanna” contro il “fanatismo” dei talebani, altre voci qualificanti sembrano troppo deboli. Parliamo di reticenza: forse dovremmo parlare di censura premeditata, di disinformazione-controinformazione, di silenzio complice, di bugie.
Da parte nostra, continuiamo con i nostri debolissimi mezzi la lotta per l’affermazione della verità.
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