Minima Cardiniana 465/3

Minima Cardiniana 465/3

Domenica 28 aprile 2024, V Domenica di Pasqua
San Pietro di Chanel, San Vitale, San Lucchese da Poggibonsi

DIO E MAMMONA
UNA BREVE NOTA SULLE ORIGINI DEL CAPITALISMO
di Luigi Copertino
Il motore finanziario
La finanza è da sempre il motore del capitalismo. Lo è stata sin dagli esordi medioevali dell’economia proto-capitalistica. Tra XIII e XV secolo, in particolare nell’Italia settentrionale, si imponeva la rivoluzione socio-economica dei ceti borghesi emergenti, i quali erano portatori di nuove forme di produzione e distribuzione che necessitavano di “guarentigie” e di “statuti di libertà” non possibili senza una profonda modificazione delle strutture del sistema agricolo e fondiario feudale. Continua a leggere “Minima Cardiniana 465/3”

Minima Cardiniana 435/7

Minima Cardiniana 435/7

Domenica 8 ottobre 2023, Santa Pelagia

L’IPERPOLITICA DEL CAPITALE
LA POLITICA AL TRAMONTO?
di Raffaele Iannuzzi
Il tormentone è ormai un classico della retorica pubblica: la politica è finita. Il tramonto della politica ovvero, nella versione trontiana, “la politica al tramonto”. Veneziani sostiene che l’epoca delle alternative al sistema di dominio socioeconomico attuale sia tramontata.
Più di vent’anni fa, Toni Negri scriveva una genealogia del potere dell’Impero della globalizzazione e, alla vice “tramonto della politica”, scriveva, senza neanche asciugarsi le lacrime per l’incontenibile dolore: Amen. In altre parole: e allora? Tramontato il Novecento, tramontata la politica. Perché il Novecento è l’età del primato della politica.
Un sillogismo di tutto rispetto. Ma i sillogismi descrivono processi logici, ma non spiegano alcunché dei mutamenti della realtà. Ecco il punto. Continua a leggere “Minima Cardiniana 435/7”

Minima Cardiniana 432/6

Minima Cardiniana 432/6

Domenica 17 settembre 2023, San Roberto Bellarmino

IL CORAGGIO DI CHIAMARE LE COSE COL LORO NOME. RIFLESSIONE SU UN PUNTO SUL QUALE ETICA, POLITICA ED ECONOMIA CONVERGONO
IL LAVORO
di Bruno Bosi
L’economia, l’attività economica è la vita della società e alla base sta il lavoro. Tutte le possibilità offerte dalle nostre ricche e complesse società nascono dal lavoro. Il lavoro è l’unica fonte di ricchezza, il denaro è solo l’ombra della ricchezza, la sua consistenza deriva da un atto di fede, basta voltargli le spalle e scompare senza lasciare una traccia di sé. Esigere il giusto riconoscimento di valore al lavoro significa togliere la funzione di riserva di valore al denaro. La politica per incapacità, per viltà per difendere dei privilegi si impegna a divulgare la fede nel mito della crescita eterna e nella funzione di riserva di valore del denaro. Il sistema attuale, il capitalismo finanziario, ama definirsi come società dell’abbondanza ed è vero per quanto riguarda l’offerta di beni prodotti col lavoro, ma nello stesso tempo è la società della scarsità di denaro per chi lavora. Si tace sul fatto che la funzione di riserva di valore attribuita al denaro accatastato nella disponibilità della finanza, inutilizzato e inutilizzabile, è solo la misura di quello che manca, e manca perché subdolamente tolto a chi lo produce col lavoro. Continua a leggere “Minima Cardiniana 432/6”

Minima Cardiniana 430/5

Minima Cardiniana 430/5

Domenica 3 settembre 2023, San Gregorio Magno

ANCORA SU CAPITALE E CAPITALISMO
IL CAPITALISMO È UNA RELIGIONE? ALCUNE NOTE SU CAPITALE, TERRITORIO, SOGGETTIVITÀ E POLITICHE COMUNITARIE
di Raffaele Iannuzzi

Ai miei compagni di ieri e ai miei fratelli di oggi, dissimili e uniti a costruir nuovo futuro.
(Friedrich Nietzsche)

Scrive Nietzsche in Aurora (1879-1881):

In confronto col modo di vivere di interi millenni dell’umanità, noi uomini di oggi viviamo in epoca assai poco ligia al costume […]. Così, per esempio, anche il principio fondamentale: eticità non è nient’altro (dunque, in particolar modo, niente più) che obbedienza ai costumi, di qualunque specie essi possano essere. I costumi peraltro sono il modo tradizionale di agire e di valutare. In cose dove nessuna tradizione comanda, non esiste eticità; e quanto meno la vita è determinata dalla tradizione, tanto più piccolo diventa il circolo dell’eticità. L’uomo libero è privo di eticità, poiché egli vuole dipendere in tutto da sé e non da una tradizione: in tutti gli stati primordiali dell’umanità, “malvagio” ha lo stesso significato di “individuale”, “libero”, “arbitrario”, “inconsueto”, “non previsto”, “incalcolabile”. Sempre commisurandoci al criterio di valutazione di questi stati, se un’azione viene compiuta non perché la tradizione comanda, ma per altri motivi (per esempio, a cagione dell’utilità individuale), anzi perfino per quegli stessi motivi che un tempo hanno costituito il fondamento di una tale tradizione, viene detta non conforme all’eticità e viene sentita come tale anche dal suo autore: essa, infatti, non è stata compiuta per obbedienza alla tradizione. Che cos’è la tradizione? Un’autorità superiore, alla quale si presta obbedienza non perché comanda quel che ci è utile, ma soltanto perché ce lo comanda (Libro primo, n. 9). Continua a leggere “Minima Cardiniana 430/5”