Minima Cardiniana

Minima Cardiniana

EDIZIONE STRAORDINARIA
GESÙ NACQUE IN UNA MANGIATOIA PERCHÉ NON C’ERA POSTO AL CALDO E AL COPERTO PER LUI, IN BETLEMME…
…e oggi, nella bella e civile Firenze, Dio rischia di subìre uno sfratto nella generale indifferenza.
Anzi, la notifica di sfratto l’ha già ricevuta nel pieno centro della vecchia Firenze, a due passi da Santa Croce. E io ne sono stato testimone oculare. Venerdì 16 scorso verso le 9 del mattino, sotto una pioggia insistente, un nutrito gruppo di donne e di uomini di varia età e condizione, in generale modestamente vestiti, aspettava con ansia contenuta ma evidente. In Piazza de’ Ciompi, a Borgo Allegri, il cuore della città di Dante e di Riccardo Marasco, di La Pira e di don Facibeni. Davanti a due modesti sporti di garage chiusi da saracinesche “di bandone” al di sopra dei quali campeggiava la scritta “Comunità Musulmana di Firenze e della Toscana”. Continua a leggere “Minima Cardiniana”

Minima Cardiniana 343/2

Minima Cardiniana 343/2

Domenica 12 settembre 2021
Solennità del Santissimo Nome di Maria

ANNIVERSARI, EQUIVOCI, PROPAGANDA SOTTOCULTURALE
FRANCO CARDINI
L’ISLAM E NOI. A PROPOSITO DI UN VECCHIO EQUIVOCO
L’Afghanistan è stato per secoli un civilissimo e fortunato paese dove le due grandi culture ellenistica e indiana si sono incontrate e dove l’Islam ha saputo impiantare venerabili centri di cultura e di potere. Nell’Ottocento ha avuto la sfortuna di diventare il centro nodale del Great Game tra gli opposti imperialismi russo e britannico, ma i fieri montanari afghani – i più fieri e coraggiosi guerrieri del mondo – hanno saputo tenere a bada tanto lo czar quanto Sua Maestà Britannica. Fra Otto e Novecento, una dinastia regia illuminata ha potuto addirittura scrivere pagine politiche e diplomatiche importanti: rinvio a quanto ne hanno scritto due valorosi contemporaneisti, Di Rienzo e Fabei. Continua a leggere “Minima Cardiniana 343/2”

Minima Cardiniana 335/2

Domenica 11 luglio 2012, San Benedetto

COMMENTO ALL’EDITORIALE
Siamo, magicamente cabalisticamente, giunti alla terza settimana d’iterazione del nostro scongiuro. Possiamo spiegarci. Si è trattato di una tecnica a carattere cabalistico. Ma anche di un avvertimento ai nostri concittadini. Lungi da noi l’esagerare l’importanza del ddl Zan. Sta di fatto però che il disegno liberticida travestito da tutela universale del rispetto e della tolleranza reciproci avanza: e il politically correct ne è lo strumento.
Gli spazi di libertà si vanno riducendo. Indichiamo quindi agli interessati che in realtà, e in una prospettiva non irragionevole, solo due sono gli argomenti generali a proposito dei quali è per il momento possibile inveire in piena e massima libertà, utilizzando anche tutti gli strumenti dell’ingiuria, dell’invettiva e del turpiloquio. Il fascismo, compresi derivati sottospecie e succedanei, è libero territorio d’invettiva: sfogatevi pure. Bene altresì parlar male degli “islamici”, tanto più che questa parola non significa nulla. Si tratta in realtà della forma maschile plurale di un aggettivo che potrebbe anche riferirsi a un aggettivo sostantivato, ma niente di più. Si può difatti parlare di religione islamica, di arte islamica, di studio islamico, ma solo tenendo presente che si tratta di idee, di concetti, di oggetti concreti, di cose. Se volete parlare di esseri umani, dovete usare gli aggettivi o gli aggettivi sostantivati “musulmani” e “musulmane”.
Insomma, se volete parlar male del fascismo, accomodatevi: quello non lo difende nessuno. Se ce l’avete con gli islamici, usate pure quella parola: dal momento che non corrisponde a nessuno, andate sul sicuro.

Minima Cardiniana 333/0

Domenica 26 giugno 2021
XIII Domenica del Tempo Ordinario, San Cirillo di Alessandria

Dal Vangelo di oggi:
Talità, kum! (Marco, 5, 41)
Difendiamo la nostra Liberta!

A morte il fascismo!
A morte gli islamici!

INDICE
1. EDITORIALE
2. COMMENTO ALL’EDITORIALE
3. DEDICATO AI DOTTI ISLAMOLOGI PROTAGONISTI DEI DIBATTITI NEL PROGRAMMA TELEVISIVO “ZONA BIANCA” A PROPOSITO DELLA BARBARIE MUSULMANA
4. BIDEN: TORNA L’AMERICA CATTIVA
5. JOE BIDEN PALADINO DEI DIRITTI UMANI