Minima Cardiniana 469/1
Domenica 26 maggio 2024, Santissima Trinità
EDITORIALE
Poche parole: perché, alla vigilia di eventi importanti, è saggio limitare i commenti all’indispensabile. In tal mondo si contribuisce all’equità della comprensione del momento che attraversiamo e si evitano le gaffes delle quali scusarsi in futuro.
Ecco riapparire il segretario della NATO Stoltenberg a ricordarci ancora una volta, col suo cognome che noi maccheronicamente traduciamo (“Il Monte degli Stolti”), che nomen omen. Il segretario sta perorando la causa vòlta a consentire al governo ucraino di usare il materiale militare fornitogli dall’Occidente attaccando direttamente la Russia sul suo stesso territorio. Auguriamoci che perfino lui capisca che una pretesa del genere equivale a un atto di guerra, anzi a una vera e propria dichiarazione di belligeranza. Molti continuano a chiedersi se Putin voglia la guerra: ma tuti sanno, visto lo statuto NATO, che se egli attaccasse un solo paese aderente a quel patto tutti gli altri dovrebbero a loro volta unirsi contro di lui. Sapendo ciò, Stoltenberg, se fosse un po’ meno quel che il suo cognome indica, dovrebbe astenersi da tanto plateali provocazioni. È chiaro che la Russia non può (e aggiungiamo: non vuole) un allargamento del conflitto: e che non cadrà nell’ennesima trappola che il Monte degli Stolti gli tende. Lo ha capito perfino Tajani. Una volta tanto, ci è piaciuto il deciso “Non se ne parla nemmeno” di Salvini. E ancor più ci piacciono l’ironia e la pazienza di Lavrov. Continua a leggere “Minima Cardiniana 469/1”