Minima Cardiniana 389/2
Domenica 31 luglio 2022, Sant’Ignazio di Loyola
CRISI RUSSOAMERICANA. LA VOCE DI UN DIPLOMATICO CHE HA BUONA MEMORIA E CONOSCE LA STORIA
Dinanzi a tante chiacchiere e a tante “interpretazioni” che sono in realtà il risultato della disinformazione, della menzogna e nella malriposta sfiducia nella smemoratezza altrui, ecco la testimonianza di un diplomatico che conosce il suo mestiere e sa quello che dice. Non ne condividiamo tutti i giudizi (ad esempio quello, ispirato alla “retorica di stato” russa, riguardante il “neonazismo ucraino”, molto meno presente e condizionante di quanti vorrebbero sopravvalutare il pur caratteristico “caso Azov”): anche se non possiamo negare che ci scappi da ridere ogni volta che qualche politico italiano adamantinamente antifascista, di quelli pronti a gridare allo scandalo ogni volta che si apre un buco nel quale s’insediano tre ragazzacci di casa Pound, dichiara poi che in fondo quelli della “divisione Azov” sono brave persone e che comunque il fenomeno è irrilevante. Vero è che il mondo è pieno di gente pronta a gridare Al Lupo Al Lupo e secondo cui tutte le lucertole neonaziste occidentali sono dragoni dell’Apocalisse, mentre poi dinanzi al ben armato draghetto dell’Azov dichiarano che si tratta di un geco.
A quella gente dedichiamo l’ampia, ariosa, articolata panoramica proposta da Lavrov. Che ci facciano arrivare le loro controdeduzioni; che ne enumerino gli errori; che ne denunzino i falsi. Se ne sono capaci.
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